Il gruppo di ricerca lavora ad un progetto che esiste dal 2018 ed ha per titolo “Pratiche sociali professionali nei servizi sul territorio: esplicitare i saperi”.
La finalità principale del progetto è quella di esplicitare i saperi che rimangono incorporati nelle pratiche sociali relative alle relazioni di aiuto che si sviluppano nei servizi socio-sanitari ed educativi.
Il gruppo di ricerca ha tre peculiarità: è interdisciplinare, utilizza strumenti di ricerca partecipata e collaborativa ed è trasversale a diversi settori del lavoro sociale.
Queste peculiarità caratterizzano il lavoro sul campo che avviene in uno spazio (setting) chiamato “tavolo di didattica e ricerca partecipata e situata”. I “tavoli” che sono stati attivati ad oggi sono 5, sono tutti di composizione eterogenea in riferimento al settore del lavoro sociale a cui si riferiscono, seguono una linea di sviluppo propria anche se le conoscenze che ne emergono entrano osmoticamente in contatto tra di loro. I “tavoli” riguardano l’ambito delle “tossicodipendenze”, della “salute mentale”, dell’“accoglienza delle persone con esperienza di migrazione”, delle “persone che hanno commesso reati” (attualmente non attivo) e quello denominato dei “saperi professionali”. I primi quattro sono composti da operatori sociali (mediatori, educatori, assistenti sociali, psicologi, psichiatri, operatori dell’accoglienza), studenti (di cds triennali e magistrali che formano professionisti in ambito socio-educativo), persone accolte nei servizi e familiari, studiosi accademici e non di diverse discipline (sociologi, ricercatori in discipline di Servizio sociale, storici, attori).
Il gruppo di ricerca coordina i “tavoli” e i suoi componenti fanno parte di “tavoli” diversi eccetto la responsabile scientifica che è presente in tutti e che funge da punto di congiunzione e facilitazione. Ogni “tavolo” si riunisce, in maniera continuativa, nel primo o secondo semestre accademico con due obiettivi fondamentali: a) esplorare, far emergere e concettualizzare le conoscenze embedded nelle pratiche sociali quotidiane dei servizi sul territorio (Serd, comunità terapeutiche, progetti di seconda accoglienza di migranti, centri diurni che operano in Sicilia e Calabria) b) comunicare le conoscenze codificate dal gruppo di lavoro ad uno gruppo di studenti universitari, ai servizi e ai gruppi di appartenenza e a persone esterne a questi mondi.
Il gruppo di ricerca, ogni anno, chiede conferma formale di adesione al progetto di ricerca alle organizzazioni e ai singoli soggetti, predispone la documentazione sulla privacy e gli definisce strumenti da usare e i temi da analizzare e approfondire. Solitamente i topic scelti sono l’esito del lavoro di riflessione del gruppo dell’anno precedente. La composizione del “tavolo” può cambiare in parte di anno in anno.
L’impostazione teorica è di tipo costruttivista, conflittualista, fenomenologica, della Social Learning Theory e dell’anti-oppressive social work. Il gruppo di ricerca lavora, infatti, sollecitando attraverso strumenti e metodi di tipo qualitativo più tradizionali (ad esempio, osservazione, focus group e interviste aperte) e/o partecipativi (brainstorming, world cafè, foresight tools, metodo Delphi, teatro dell’oppresso) il sapere che deriva dall’esperienza di vita quotidiana di coloro che partecipano ai “tavoli”. Dopo aver lavorato sulla esplicitazione di questi saperi, il gruppo di ricerca accompagna i partecipanti ai “tavoli” in un processo di concettualizzazione attraverso l’uso di categorie e modelli già consolidati che sono però adattati e innovati da quanto emerge sul campo. Alcuni modelli usati sono quelli relativi alla “conoscenza tacita”, alla produzione del sapere nelle organizzazioni e al processo di co-costruzione della conoscenza in senso più ampio.
Periodo di attività:
(giugno 1, 2018 - )