Rafforzare la conoscenza diacronica della letteratura italiana, dalle origini al Seicento e acquisire una adeguata consapevolezza delle questioni metodologiche proprie dello studio letterario. Acquisire le competenze per un approccio integrale al testo, considerato nel suo assetto filologico, linguistico, stilistico e storico. Maturare un’autonoma padronanza espressiva e un lessico appropriato alla formulazione dei contenuti letterari.
Prerequisiti
Conoscenza di base della storia della letteratura italiana.
Metodi didattici
Lezioni frontali. Partendo dalla lettura di brani letterari, scelti in base al percorso tematico che costituisce l’oggetto privilegiato del corso, si guideranno gli studenti ad un corretto approccio critico-interpretativo dei capolavori della nostra letteratura, sollecitando l’attenzione verso le varie metodologie critiche e stimolando il dibattito non soltanto sulle implicazioni poetiche e ideologiche dei testi, ma anche sui vari livelli di ricezione e sulle relazioni intertestuali.
Verifica Apprendimento
Prova orale sugli argomenti oggetto del corso, durante la quale, tra l’altro, lo studente dovrà dimostrare il possesso delle conoscenze storico-critiche di base e delle fondamentali nozioni di stilistica e di metrica e la capacità di lettura e interpretazione dei brani antologici selezionati (vd. la sezione “Testi di riferimento”).
Testi
Manuali: Letteratura italiana, a cura di ANDREA BATTISTINI, Bologna, Il Mulino, 2014, 1. Dalle Origini al Seicento (è comunque consentito l’uso di qualsiasi altro valido manuale scolastico);
G. INGLESE, Dante: guida alla Divina Commedia, Roma, Carocci, 2012;
R. MORABITO, Dimensioni della letteratura italiana. Le forme, gli strumenti, le istituzioni, Roma, Carocci, 2004.
Brani antologici (da studiare con il supporto di una valida antologia scolastica): Dante Alighieri: De vulgari eloquentia: I 1, I 12, I 16-19; II 4; Convivio: I 1, 5; II 1; Vita nova: X, 12-25 (“Donne ch’avete intelletto d’amore”); Commedia: Inf. I, V, VI; Purg., I, VI, XVI, XXIV; Par. I, VI; Francesco Petrarca: Rerum vulgarium fragmenta: I (“Voi ch’ascoltate.”); CXXVIII (“Italia mia.”): CCXIII (“Grazie, ch’a pochi.”); Giovanni Boccaccio: Decameron: Proemio; I 1 (“Ser Ciappelletto”); IV giornata, Introduzione; X 10 (“Griselda”); Conclusione; Matteo Maria Boiardo: Orlando Innamorato, proemio; libro III, canto IX; Pietro Bembo: Prose della volgar lingua, libro I, 1-2; 13-16; Rime, V (“Crin d’oro crespo.”); Francesco Berni: Rime (“Chiome d’argento fino .”); Niccolò Machiavelli: Il Principe: dedica; capp. I, XXV, XXVI; Ludovico Ariosto: Orlando Furioso, proemio e canto I, ottave 5-81; Torquato Tasso: Discorsi dell’arte poetica, II; Gerusalemme Liberata, proemio e canto XII, ottave 50-71; Giambattista Marino: Lira, prefazione e III 50 (“Onde dorate”).
Contenuti
Momenti della riflessione dei letterati italiani sulle forme e le funzioni della letteratura dal XIII al XVII secolo: il rapporto con la tradizione classica e con la storia.