In occasione del triennio 2018/2021, la sezione di Vita Quotidiana ha intrapreso un percorso di riflessione sul concetto di “senso comune”, vale a dire quell’insieme di rappresentazioni, narrazioni, discorsi e linguaggi che danno senso alla realtà sociale e la strutturano in termini di costellazioni di potere. La sezione intende esplorare la relazione tra senso comune e vita quotidiana, contestualizzando i processi contrastanti di naturalizzazione e decostruzione del dato per scontato, in un momento storico nel quale i confini tradizionali tra senso comune, conoscenza scientifica e sapere esperto si ibridano. Un momento storico in cui più sensi comuni possono trovarsi a convivere, dando vita a peculiari dinamiche di disuguaglianza e conflitto sociale, tra istanze emancipatorie e contro-reazioni.
Il tema è stato finora affrontato attraverso un ciclo di seminari focalizzati su diversi ambiti di produzione e trasformazione del senso comune. Nel primo incontro abbiamo adottato la prospettiva generazionale per guardare alla partecipazione giovanile come contesto di resistenza al discorso mainstream sull’apatia e il disimpegno della generazione dei “figli della crisi”, costruendo un parallelo con le esperienze, i significati e le dinamiche generati dai movimenti studenteschi del ’68; nel secondo seminario è stata affrontata la dimensione della comunicazione della scienza, in particolare è stato messo a fuoco il ruolo che giocano le nuove tecnologie sulle interazioni sociali, indagando la genesi di nuove prassi sociali e culture su cui il senso comune e il sapere specialistico si innestano, generando nuove strutture della conoscenza e nuovi modi di costruzione di senso condiviso le cui implicazioni sono tangibili nella quotidianità. Nel terzo incontro l’attenzione è stata volta ai processi di trasformazione e ridefinizione delle configurazioni familiari contemporanee, anche in relazione alle narrazioni emergenti e ai cambiamenti di rappresentazione sociale che le caratterizzano e che mettono in tensione le narrazioni fluide della famiglia e il loro effetto decostruttivo delle visioni normative con le istanze conservatrici, spesso riprodotte dal senso comune delle istituzioni educative, scolastiche e socio-sanitarie; nel corso dell’ultimo seminario il tema della differenza culturale e della sua costruzione sociale è stato affrontato in un contesto di visibilità crescente dei processi migratori attraverso l’analisi del ruolo delle immagini e dei discorsi nell’influenzare i processi di rappresentazione dell’alterità, nel più ampio quadro di un senso comune caratterizzato da nuove e vecchie forme di razzismo.
Periodo di attività:
(ottobre 30, 2018 - ottobre 30, 2021)