Fornire gli strumenti per lo studio dell’agire dell’uomo nella sua dimensione morale, etico-sociale, politica, dell’etica della comunicazione e della filosofia politica; fornire le categorie e gli strumenti ermeneutici fondamentali per la comprensione dell'altro e dei fenomeni culturali e sociali complessi; analizzare, comprendere e interpretare gli aspetti salienti della realtà contemporanea alla luce della conoscenza del suo svolgimento storico e delle sue dinamiche evolutive fondamentali; padroneggiare gli strumenti bibliografici e metodologici in vista della possibilità di declinare le proprie competenze in differenti contesti di riferimento.
Prerequisiti
Una preparazione di base nelle discipline filosofiche e storiche e una buona padronanza della lingua italiana; una buona predisposizione all’approfondimento delle rappresentazioni concettuali e alla capacità di argomentare correttamente i singoli problemi, collegandoli fra loro tramite paradigmi logici e cognitivi.
Metodi didattici
Il corso si avvale di lezioni frontali e di momenti di verifica con gli studenti
Verifica Apprendimento
colloquio orale sugli argomenti trattati nei testi in programma, nelle date riportate sul calendario degli appelli degli esami
Testi
-P. Ricoeur, La memoria, la storia e l’oblio, Raffaello Cortina Editore, Milano 2003 -A. Magalit, L’etica della memoria, Il Mulino, Bologna 2006 -D. Bidussa, Dopo l’ultimo testimone. Enaudi, Torino 2009.
Contenuti
"Cancellare o ricordare? Sull’etica della memoria"
Di fronte al fenomeno sempre più diffuso della “cancel culture”, fra revisionismo storico e cancellazione di fatti e richieste di riconoscimento di gruppi o persone messe ai margini, dietro cui spesso si nasconde la paura o il diniego della differenza, ripercorrere il classico di Paul Ricoeur ci consente di soffermarci sulle dinamiche della memoria, fra oblio di cancellazione e oblio di riserva, fra negazione e cura di ciò che è stato. Se, infatti, non si intende la memoria come quel tessuto vivo attraverso cui si costruiscono identità collettive e individuali, non si può comprendere il valore etico della memoria e il ruolo che questa riveste nelle ricostruzioni storiche, nelle pratiche intersoggettive del perdono e nella testimonianza.